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Domande e risposte

Chi si rivolge allo psicoterapeuta?

Chiunque ritenga di avere un problema specifico, sintomi psicopatologici o un disagio che non riesce completamente a comprendere e risolvere, e chi ritiene che una maggiore conoscenza di sé possa contribuire al proprio benessere nel quotidiano. Ne deriva che la motivazione personale è un elemento centrale nell’avvio e nel mantenimento del percorso.

Per approfondire:

http://www.ordpsicologier.it/home.php?Item=faq+deontologia&Lang=it 

Come si articola una psicoterapia?

Viene svolto un primo colloquio nel quale il paziente presenta il problema. A questo primo incontro segue un pacchetto di sedute valutative (da due a cinque incontri) che terminano con la condivisione degli obiettivi di lavoro, della metodologia e delle tempistiche.  Da lì in poi, sulla base di quanto definito insieme, si svolgono i colloqui psicoterapeutici che, in una prima fase, sono spesso a cadenza settimanale. Tra una seduta e l’altra il terapeuta può affidare al paziente dei compiti di auto-osservazione e monitoraggio delle situazioni critiche.

Quanto dura una psicoterapia?

La lunghezza di una psicoterapia è variabile, e comunque sempre declinata all’interno di un accordo tra psicoterapeuta e paziente sulla base della richiesta di quest’ultimo e degli obiettivi di lavoro condivisi. In particolare, la terapia cognitivo-costruttivista è definita come breve e, almeno inizialmente, orientata su un problema definito.

Lo psicoterapeuta è tenuto al segreto professionale e alla tutela della privacy?

Assolutamente sì. Lo psicologo-psicoterapeuta è strettamente tenuto al segreto professionale. Non può rivelare a nessuno notizie, fatti o informazioni apprese dal paziente all’interno del rapporto professionale con lui, né può informare alcuno circa le prestazioni professionali effettuate o programmate. (art. 11 del Codice Deontologico). Ciò significa che lo psicoterapeuta non può dare nessuna informazione – neanche a eventuali familiari o amici che dovessero contattarlo – sia su ciò che il paziente gli dice, sia sul fatto che quella persona è o è stata un suo paziente. Per questa ragione anche tutti i materiali riguardanti i pazienti sono custoditi sotto chiave.

Per approfondire:

http://www.ordpsicologier.it/home.php?Item=faq+deontologia&Lang=it

Per le prestazioni psicologiche fornite a un minorenne è necessario il consenso informato?

Assolutamente sì. Di entrambi i genitori, soprattutto se non civilmente coniugati o se in fase di divorzio/separazione. In assenza di tale autorizzazione lo psicoterapeuta non può incontrare il paziente minorenne.

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